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BELLE ÉPOQUE. I LAGHI PREALPINI NEI MANIFESTI AL MUSEO DELLE DOGANE DI LUGANO

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BELLE ÉPOQUE. I LAGHI PREALPINI NEI MANIFESTI AL MUSEO DELLE DOGANE DI LUGANO

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Sul lago di Lugano per un imperdibile evento turistico-culturale, l’esposizione «Belle Époque» che riapre la stagione del Museo delle dogane svizzero. Unico nel suo genere, perché raggiungibile soltanto via lago, sarà accessibile grazie al servizio assicurato dalla Società Navigazione Lago di Lugano che, oltre a riproporre le sue crociere turistiche della nuova stagione, mette a disposizione anche alcuni arredi e strumenti di battelli d’epoca.

Il fascino turistico dei laghi svizzeri a cavallo fra Otto e Novecento, quindi, è il tema della nuova esposizione temporanea allestita al secondo piano del Museo delle dogane e intitolata per l’appunto «Belle Époque». I laghi prealpini nei manifesti della Biblioteca nazionale svizzera». La ventina di grandi manifesti turistici d’epoca esposti in mostra vantano le bellezze dei laghi di Lugano e Locarno e sono un invito a un viaggio nel tempo, più precisamente al periodo compreso fra il 1880 e lo scoppio della Grande guerra.

Allora l’Europa visse una fase di crescita economica e tecnologica senza precedenti. Un periodo di luci e ombre, in cui l’ottimismo con cui si guardava al futuro si accompagnava ai timori per i profondi e rapidi mutamenti della società. La Belle Époque fu considerata tale forse per sottolineare la parentesi, nella storia moderna, di un tempo senza sangue, senza vincitori né vinti. Un tempo riflesso anche nei manifesti pubblicitari e nelle immagini nostalgiche dei laghi al Sud delle Alpi. Un tempo in cui viaggiare era un privilegio per pochi e il turismo di massa era un fenomeno ancora lontano.

«Belle Époque» è il secondo episodio del «Progetto Lìmine», avviato dalla Fondazione culture e musei nel 2018 con l’esposizione temporanea «Un piccolo mondo antico» e le attività a questa connesse.

Il progetto mira, tra l’altro, anche a valorizzare l’idea di lago e i caratteri non solo naturalistici del paesaggio lacustre, rivolgendo l’attenzione a quel momento della Storia in cui il Ticino si è trovato coinvolto, a vario titolo, nei grandi mutamenti della società moderna: dai moti risorgimentale alla nascita del turismo internazionale.

Il catalogo della mostra contiene oltre quaranta manifesti turistici del periodo fra il 1884 e il 1913. Gli articoli di Lorenzo Sganzini, Susanne Bieri e Lisa Ferretti offrono una panoramica sulla storia e le caratteristiche delle rappresentazioni figurative dei laghi svizzeri, nonché un ritratto del turista del tempo, elegante e cosmopolita, che apprezzava il clima e il paesaggio dei laghi prealpini.

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